Oggi Gabry vi parlerà di un libro candidato al Premio Strega nel 2019 e vincitore nella categoria giovani di uno scrittore italiano Marco Missiroli con Fedeltà. Per Missiroli si tratta del sesto libro che scrive, in questo caso edito dalla casa editrice Einaudi.
Titolo: Fedeltà Link Amazon
Autore: Marco Missiroli
Editore: Einaudi Editore
Data Uscita: 12 febbraio 2019
Pagine: 224
Genere: Narrativa italiana
Narrazione: Prima persona, doppio pov
Finale: conclusivo
«Il malinteso», così Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell'università insieme a una studentessa: «si è sentita male, l'ho soccorsa», racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione.
Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, così come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un'ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l'ha ottenuto grazie all'influenza del padre.
La porta dell'ambizione, invece, Margherita l'ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un'agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l'interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell'esistenza.
In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l'orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.
Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, così come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un'ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l'ha ottenuto grazie all'influenza del padre.
La porta dell'ambizione, invece, Margherita l'ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un'agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l'interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell'esistenza.
In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l'orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.
Carlo è stato beccato nel bagno dell'università con una sua studentessa, naturalmente tutti sono giunti a conclusioni affrettate, ma questo ha creato dei dissapori con la moglie Margherita. A tutti dice che è stato un equivoco, che la studentessa si era sentita male e Sofia conferma.
Ma tutto questo diventa un'ossessione per entrambi.
”Era abile a smontarsi dubbi anche se il sospetto metteva radici.”
Per Margherita il dubbio che Carlo l'abbia tradita c'è sempre e inizia ad avere fantasie sul suo fisioterapista Andrea. Carlo continua a pensare a come e cosa sarebbe potuto essere mentre Sofia immagina cosa sarebbe potuto nascere con il suo professore.
“Non era “ancora”. Avrebbe potuto essere qualsiasi cosa. Sui pedali, alzandosi come a pochi metri dal traguardo, si era sentito invadere dalla gioia dietro lo sterno. Aveva percorso la discesa con la certezza che quello fosse il culmine e l’addio di una stagione, e che sarebbe entrato di lì a poco nella sua nuova vita da uomo. Si addormento’ con la stessa malinconia, o forse avrebbe potuto dire che era contentezza.”
Di una noia assurda.
Assolutamente apatico, non ho trovato sensazioni di nessun genere e l’unica emozione che ha suscitato in me è stata la noia.
Fedeltà.... ancora mi chiedo a che tipo di fedeltà si riferisse l’autore quando ha scelto il titolo del libro perché io, per tutto il libro, non ne ho trovata. Né per quanto riguarda il rapporto fra i vari personaggi né per quella che possano provare per loro stessi.
”Quando Margherita arrivò lui alzò lo sguardo e la osservò: poteva scomporre il sentimento per lei […] il modo discreto di esserci, sotto sotto sembrava sempre sorridere, l’aria spaesata per un pensiero improvviso, la seduzione furtiva e poi irruente: sua moglie conosceva meglio di lui cosa li teneva insieme.”
La narrazione era una lista della spesa nuda e cruda, si passava da un momento all'altro senza uno stacco, stessa cosa per il passaggio tra un momento di narrazione e l’altro dei vari personaggi.
Ho voluto portarlo a termine solo per capire dove andasse a parare, ma avrei dovuto mollarlo subito.
Bocciatissimo.
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