domenica 31 maggio 2020

Recensione Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza di Luis Sepulveda


Oggi Gabry vi propone la recensione di una piccola chicca dello scrittore appena scomparso, Luis Sepúlveda. Con la sua delicatezza racconta favole per bambini che sanno incantare anche gli adulti.

Titolo: Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza Link Amazon
Titolo originale: Historia de un caracol que descubriò la importancia de la lentitud
Autore: Luis Sepúlveda
Editore: Guanda
Data uscita: 14 novembre 2013
Pagine: 83
Genere: Narrativa straniera
Categoria: Narrativa per ragazzi, romanzo
Narrazione: Terza persona
Finale: conclusivo


Le lumache che vivono nel prato chiamato Paese del Dente di Leone, sotto la frondosa pianta del calicanto, sono abituate a condurre una vita lenta e silenziosa, a nascondersi dallo sguardo avido degli altri animali, e a chiamarsi tra loro semplicemente «lumaca». Una di loro, però, trova ingiusto non avere un nome, e soprattutto è curiosa di scoprire le ragioni della lentezza. Per questo, nonostante la disapprovazione delle compagne, intraprende un viaggio che la porterà a conoscere un gufo malinconico e una saggia tartaruga, a comprendere il valore della memoria e la vera natura del coraggio, e a guidare le compagne in un’avventura ardita verso la libertà. Un nuovo indimenticabile personaggio entra nella galleria del grande scrittore cileno. Un’altra storia memorabile che insegna a riscoprire il senso perduto del tempo.

Sepúlveda aveva un modo tutto suo di raccontare le storie e, in modo particolare, quando i protagonisti non sono altro che degli animali.
In questo libro la protagonista è una lumaca che si domanda perché le lumache sono lente e perché lei non ha un nome, ma queste domande diventano per lei un’ossessione che la porterà a farsi mandare via dal loro Paese del Dente di Leone.
La lumaca si troverà così a incontrare una serie di animali che non solo l’aiuteranno a trovare un nome, ma anche a scoprire perché le lumache sono lente e a trovare uno scopo nella vita.
“Forse aveva commesso un errore abbandonando il gruppo e la sicurezza della pianta di calicanto, pensava, ma allo stesso tempo qualcosa, una voce sconosciuta, le ripeteva che la lentezza doveva avere un motivo e che possedere un nome suo, soltanto suo, un nome che la rendesse unica e inconfondibile, doveva essere una cosa meravigliosa”
Durante la storia, la lumaca si trova davanti gli umani e, grazie alla Tartaruga Memoria, impara a conoscere le loro abitudini. Inutile aggiungere che non ne usciamo in maniera molto positiva.
Non ho potuto fare a meno di collegare questa storia alle immagini che si sono viste nei giorni scorsi dove, con la pandemia in corso e la chiusura totale, gli animali riprendevano possesso di un territorio che una volta era stato il loro e di cui noi ci siamo appropriati senza guardare cosa c’era prima del nostro arrivo.
"Il sole era alto nel cielo quando arrivarono al limitare del prato che le lumache più vecchie chiamavano "la fine della vita". ... ...un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla. ... "La mia lentezza è servita a incontrarti, a farmi dare un nome da te, a farmi mostrare il pericolo, e ora so che devo avvertire le mie compagne". "È questa determinazione a fare di te una ribelle". ... "Grazie, Memoria, ti porterò sempre con me". ... "È vero che non sono sicura di trovare il nuovo Paese del Dente di Leone. È vero che non so dov'è, né quanto tempo impiegherò ad arrivare. È vero che non so se incontreremo grandi pericoli e se arriveremo tutte. Ma so che il nuovo Paese del Dente di Leone è davanti a noi e non alle nostre spalle". ... ...ho imparato che il Paese del Dente di Leone, a forza di desiderarlo, era dentro di noi."
Questa storia, oltre a ricordarci che siamo responsabili della natura che ci circonda, ci insegna che avere paura di qualcosa non significa fermarsi, ma che bisogna affrontarlo per andare avanti.
Bellissimo!



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